NOTA: questo capitolo continua QUI
Questo post è stato oggetto di correzioni, tutto quello che vedete cancellato appartiene al passato ma è rimasto lì come memento, perché voglio mostrarvi i "dietro le quinte" della scrittura e perché mi pareva stupido cancellare ogni traccia di questo fatto anche dopo le correzioni.
La spiegazione di queste modifiche la trovate scritta in QUESTO post.
Buona lettura.
Il Napoli ha perso contro il Sassuolo.
"E quando mi sono girato, lei non c'era più".
Adriano mi guarda da dietro al mio notebook.
"Atropo..."
"Sì"
"Ed era gnocca..."
"Sì."
"Ed era qui con te."
"Sì."
"E non aveva il reggiseno"
"Sì."
Si mette un po' a guardare il niente, con la faccia torva di chi non ha creduto nemmeno a una virgola del mio racconto.
"Io credo che forse... non è che penso che ti sei..."
"...Adri, no"
"... inventato tutto.."
"Non potevo inventarmi tutto..."
"E' solo che..."
Non la smetto di muovermi avanti e indietro per la stanza. Devo sembrare un pazzo, anche se sto facendo il possibile per tenere a bada i miei nervi.
"Ho fatto delle ricerche" dico "Atropo è il nome di una delle tre Parche"
"Aha..."
"Quella che taglia il filo della vita. Capisci?"
"Beh, adesso mi sembra tutto molto più chiaro."
"Davvero?"
"No."
"Era la Morte! Atropo è la Morte che è venuta a farmi visita per mettermi in guardia."
Adriano comincia a scuotere la testa e gli leggo in faccia che non sa se pensare che sto scherzando o che sono impazzito.
"Forse" mi dice, chiudendo il portatile "dovresti prenderti un po' di tempo per pensare. Maria l'hai sentita?"
"Sì."
"Le hai detto questo fatto?"
"No."
"Perché non ne parli un po' con lei?"
"Perché non sono affari suoi", taglio corto.
Adriano si finisce la sua birra guardandomi pensieroso. Forse sta cercando di essere più comprensivo.
Il Napoli ha perso contro il Sassuolo quindi Adriano è intrattabile.
E' sorprendente quanta compagnia facciano le bestemmie di Adriano, quando si è giù di morale. So per certo che lui mio odierà per i miei pensieri, però il Napoli dovrebbe perdere più spesso.
Adriano si alza dalla sedia e mi dà una pacca sulla spalla.
"Fammi sapere come va il computer" mi dice, e se ne va, portandosi dietro ancora l'eco delle sue bestemmie anti sportive e la sua faccia preoccupata.
Resto da solo in casa a pensare e a sperare che a un certo punto bussi la porta e si presenti di nuovo Atropo, a darmi qualche spiegazione in più. Però non succede niente.
Mi prendo lo stesso whisky della sera prima.
Non succede niente.
Mi metto al computer a scrivere e nemmeno succede niente, nemmeno mi viene in mente cosa cazzo scrivere.
L'unica cosa che succede è che il gatto miagola fuori al balcone perché vuole entrare.
Vivo in una casa con gatto in dotazione, siccome a quanto pare campa sul terrazzino di questa casa al quarto piano da secoli. Io l'ho adottato e lui mi fa da moglie.
In questa casa ci vivo da quando mio padre ha iniziato a peggiorare con la malattia, da quasi un anno. Ci ho vissuto con la mia bionda, per un po', e forse queste mura mi fanno male anche per questo. Forse quello che è successo ieri era solo un sogno.
Mi metto a buttare giù qualche riga.
Quando dici alle donne che fai lo scrittore loro si innamorano quel tanto che ti basta da portartele a letto. Capisci subito quando ci stanno perché non fanno domande. Dici loro che fai lo scrittore e loro sono entusiaste. Non ti chiedono se hai pubblicato qualcosa, a loro non frega niente. Lì capisci che non leggono, non hanno la minima intenzione di fare brutte figure chiedendoti di fargli leggere qualcosa, perché tanto non ci capirebbero niente, e tu sei salvo per qualche ora. Ti infili dentro di loro sperando che a un certo punto il mondo stia girando dalla parte giusta e poi finisce tutto in un ignorarsi. Loro sperano sempre che tu le prenda come spunto per qualche cosa poetica. Loro vogliono fare le tue muse. Loro pensano che tu abbia una chance per restare vivo in eterno. Loro pensano che se tu scrivi di loro e hai successo, loro saranno importanti per molti secoli.
Loro non hanno capito che muse ci si nasce e non lo si vuole, come è successo per la mia Bionda. Lei non ha mai voluto essere una musa. A lei non è fregato mai un cazzo di quello che scrivevo per lei, nè ha mai pensato che io fossi così innamorato da dedicarle quelle parole brucanti. Lei pensava che il mio fosse solo un esercizio.
Essere scrittori oggi provoca un sacco di problemi. Il primo problema è dimostrare di essere uno scrittore, il secondo problema è convivere col fatto che in realtà non sei uno scrittore fino a quando qualcuno non ti pubblica. Quindi oggigiorno si è condannati a non essere un cazzo di niente, solo uno che vorrebbeessereunoscrittoreperòcampacomeriesce fin quando CRASH non faccio cadere il bicchiere di whisky.
Chiudo il computer e mi metto a letto, con una testa piena di cose inespresse.
Il gatto moglie si mette sull'altro posto del letto con la testa sul cuscino e mi guarda con biasimo mentre apro di nuovo il computer per andare su quei siti speciali. Il gatto mi inibisce e cambio idea.
Da quando mio padre è morto ho difficoltà a dormire e quindi accendo la TV cercando uno di quegli orribili programmi in cui la gente ti fa vedere come si cucina, ma non mi prende l'antenna, o il digitale terrestre, o una di quelle cose che non so come si fanno funzionare.
Faccio zapping. Trovo un canale pieno di x con una femmina nuda che balla attorno a un palo e immediatamente mi accorgo che forse dovevo cacciare il gatto e fare quello che mi andava di fare con le donnine finte dei siti speciali.
Più guardo quella femmina nuda che balla, più penso a Maria, ai suoi occhi tanto azzurri che ti scavano un buco nell'anima. Non sono del tutto sicuro di quello che vedo, perché le enormi tette della tipa in TV sono così simili a quelle della mia bionda che per qualche istante mi sembra sia proprio lei, a ballare attorno a quel palo. E poi, proprio mentre sto chiudendo gli occhi, mi accorgo che sto crollando in un sogno che mi terrà sveglio per le prossime notti.
Questo post è stato oggetto di correzioni, tutto quello che vedete cancellato appartiene al passato ma è rimasto lì come memento, perché voglio mostrarvi i "dietro le quinte" della scrittura e perché mi pareva stupido cancellare ogni traccia di questo fatto anche dopo le correzioni.
La spiegazione di queste modifiche la trovate scritta in QUESTO post.
Buona lettura.
"E quando mi sono girato, lei non c'era più".
Adriano mi guarda da dietro al mio notebook.
"Atropo..."
"Sì"
"Ed era gnocca..."
"Sì."
"Ed era qui con te."
"Sì."
"E non aveva il reggiseno"
"Sì."
Si mette un po' a guardare il niente, con la faccia torva di chi non ha creduto nemmeno a una virgola del mio racconto.
"Io credo che forse... non è che penso che ti sei..."
"...Adri, no"
"... inventato tutto.."
"Non potevo inventarmi tutto..."
"E' solo che..."
Non la smetto di muovermi avanti e indietro per la stanza. Devo sembrare un pazzo, anche se sto facendo il possibile per tenere a bada i miei nervi.
"Ho fatto delle ricerche" dico "Atropo è il nome di una delle tre Parche"
"Aha..."
"Quella che taglia il filo della vita. Capisci?"
"Beh, adesso mi sembra tutto molto più chiaro."
"Davvero?"
"No."
"Era la Morte! Atropo è la Morte che è venuta a farmi visita per mettermi in guardia."
Adriano comincia a scuotere la testa e gli leggo in faccia che non sa se pensare che sto scherzando o che sono impazzito.
"Forse" mi dice, chiudendo il portatile "dovresti prenderti un po' di tempo per pensare. Maria l'hai sentita?"
"Sì."
"Le hai detto questo fatto?"
"No."
"Perché non ne parli un po' con lei?"
"Perché non sono affari suoi", taglio corto.
Adriano si finisce la sua birra guardandomi pensieroso. Forse sta cercando di essere più comprensivo.
Il Napoli ha perso contro il Sassuolo quindi Adriano è intrattabile.
E' sorprendente quanta compagnia facciano le bestemmie di Adriano, quando si è giù di morale. So per certo che lui mio odierà per i miei pensieri, però il Napoli dovrebbe perdere più spesso.
Adriano si alza dalla sedia e mi dà una pacca sulla spalla.
"Fammi sapere come va il computer" mi dice, e se ne va, portandosi dietro ancora l'eco delle sue bestemmie anti sportive e la sua faccia preoccupata.
Resto da solo in casa a pensare e a sperare che a un certo punto bussi la porta e si presenti di nuovo Atropo, a darmi qualche spiegazione in più. Però non succede niente.
Mi prendo lo stesso whisky della sera prima.
Non succede niente.
Mi metto al computer a scrivere e nemmeno succede niente, nemmeno mi viene in mente cosa cazzo scrivere.
L'unica cosa che succede è che il gatto miagola fuori al balcone perché vuole entrare.
Vivo in una casa con gatto in dotazione, siccome a quanto pare campa sul terrazzino di questa casa al quarto piano da secoli. Io l'ho adottato e lui mi fa da moglie.