lunedì 19 ottobre 2015

La Regina nel Bosco - Recensione

Non tutte le fiabe iniziano con c'era una volta. Non tutte le fiabe hanno un valoroso principe che salva una delicata fanciulla addormentata in un bosco incantato.
Da quando?
Da quando Neil Gaiman ha deciso di creare delle fiabe che possano stare al passo coi tempi.
Raccontare una storia in cui l'eroe è il principe ormai non va più bene. Le donne non sono più ragazzine rammollite e sognanti, ma sono persone vere, che hanno tra le mani veri e propri regni da gestire, sono donne in carriera, sono forti e sanno prendersi le proprie responsabilità.
La Regina nel Bosco si presenta a tutti gli effetti come un libro per ragazzi, illustrato molto "alla moda" in stile vagamente Dark (direi un soft dark, come piace ai ragazzini, con teschietti e qualche tocco dorato) da Chris Riddell.

Neil Gaiman
Lo adoro. Leggo quasi tutto di lui da quando sono stata fulminata da American Gods, attualmente sua opera (per quanto mi riguarda) insuperata a livello di complessità di trama e di profondità di contenuti.
Credo che l'autore abbia passato la sua intera vita a studiare favole e mitologia e il risultato dei suoi studi è venuto fuori in praticamente tutto ciò che ha scritto e per qualsiasi medium.
Autore di fumetti, televisione, romanzi e libri per ragazzi, per me rappresenta forse uno dei più interessanti scrittori viventi.
È il mio preferito (non si era capito) e lo perdono anche quando resto profondamente delusa da quei libri che pubblica giusto per guadagnare dei soldi, poco ispirati e con idee riciclate da altre opere (mi riferisco in particolare a "l'Oceano in fondo al sentiero", che mi ha fatto schifo).
Se volete approfondire sull'autore vi passo il link al suo sito ufficiale: http://www.neilgaiman.com/
Ha anche una pagina Twitter e una Facebook.

Chris Riddel
Non esiste una pagina di Wikipedia in italiano per questo autore, che, a leggerne il curriculum on line, sembra anche piuttosto premiato e famoso in Inghilterra (leggetevelo da voi qui).
Sulla quinta di copertina del libro c'è scritto che ha vinto un sacco di premi.
Devo dire che i suoi disegni puliti e molto grafici sono proprio da libro di favole vecchio stile. Trovo insopportabili alcune asimmetrie nei volti dei suoi protagonisti.

La Regina Nel Bosco
Avete presente Biancaneve?
Quando il principe la sveglia con quel bacio, poi dopo cosa succede? Vissero davvero felici e contenti?
Trovo molto complicato spiegarvi la trama di questo libro per ragazzi senza fare spoiler.
Bisogna tenere ben presente che si tratta di un libro per ragazzi. Quando lo aprite la scrittura è lineare e semplice, si fa capire bene ed è bene illustrata. Quindi non aspettatevi questo grande capolavoro di narrativa contemporanea, almeno per quanto riguarda la costruzione delle frasi.
Il punto forte di tutto è la trama.
I personaggi femminili "mitici" ci sono tutti: la regina, la strega, la fanciulla addormentata.
Ci sono i nani, ma non ci sono principi. Non se ne vede nemmeno uno, e forse questa è la cosa più importante.
Mi viene da pensare che il target scelto da Gaiman sia quel popolo di bambine che non vogliono più pensarsi delle Cenerentole o delle Belle Addormentate. Si rivolge a quelle bambine che non vogliono aspettare che qualche maschione le svegli.
Era nell'aria da un po' di tempo, questo fatto. Se guardiamo ai nuovi film della Disney e ci facciamo uno studio sulle nostre eroine preferite, ci rendiamo conto che già dalla Bella e la Bestia c'è un'inversione di tendenza: una donna (una che ama leggere: un'intellettuale!) che salva l'uomo, prigioniero della propria brutalità. Però il distacco totale dalle solite vecchie storie, nella Disney, non c'è mai stato, soprattutto perché la Disney tende sempre a sottolineare le diversità tra uomo e donna e non a superarle.
Poi prendiamo Fables, quel fumetto orribile che non sono riuscita a leggere in cui tutti i personaggi delle favole esistono nel mondo reale: già lì l'interpretazione dei vari ruoli dei personaggi favolistici cominciava a cercare di ritornare nel nostro mondo, di stare al passo coi tempi, ritrovando quei personaggi mitici in situazioni di pericolo, in complicazioni sentimentali, che facevano saltare all'occhio come quegli archetipi non fossero più così universali.
Anche tutti i lavori di Gaiman precedenti erano su questa stessa falsa riga. Ma questa fiaba è il passo oltre, il gradino successivo.
Ha fatto molto scalpore l'immagine del cosiddetto punto centrale della storia: la regina che bacia la principessa per risvegliarla dal suo sonno.
Lo giuro evito tutti gli spoiler. Però sì, quella è proprio la parte migliore della storia, e per quanto certi benpensanti possano dire che sia un'immagine diseducativa (ommioddio, un bacio lesbo in un libro per bambini!) è esattamente lì che si vede la portata innovativa del prodotto.
Non prendiamoci in giro: è ovvio che alla base di tutto c'è la volontà mediatica di fare scalpore. Ma una cosa è cercare di fare notizia inserendo qualcosa giusto per creare disappunto, altra cosa è costruirci attorno un'architettura talmente ben congegnata da rendere quella singola scena un tratto non solo caratteristico, ma anche perfettamente coerente con il personaggio che la attua.
Quindi sì, lo ha fatto per vendere, ma lo ha fatto veramente bene.

I Personaggi
Onde evitare troppi brutti spoiler, ve ne descrivo solo uno ma buono.
In questo libro non ci sono nomi. Lo dice lui stesso, in una parte:
"La regina stessa aveva un nome, ma ormai tutti la chiamavano solo Altezza. I nomi scarseggiano in questo racconto".
La scelta è particolarmente evocativa, "ne sa", potremmo dire. Il nome è una cosa magica, è una cosa segreta (e chi studia mitologie e religioni lo sa bene!) e il fatto di non voler dichiarare il nome di nessuno, né della regina né dei nani (perché il nome dei nani nessuno lo conosce "agli esseri umani non era permesso conoscerli, perché quelle erano cose sacre") da un lato ti catapulta in un mondo indefinito, crea l'atmosfera, dall'altro ti permette di capire i sottintesi.
E quindi, giusto perché lo spoiler ci piace farlo bene, vi dico che, leggendo, si capisce perfettamente che la regina sconosciuta è in realtà una principessa conosciutissima: Biancaneve.
Gaiman si è chiesto: ma una volta che la tipa è stata svegliata, vive felice e contenta? Può una Biancaneve moderna essere felice di sposarsi e avere bambini e vivere per sempre felice e contenta così? è questo il suo lieto fine?
Una Biancaneve moderna si sveglia la mattina del suo matrimonio e trova la prima scusa valida per non sposarsi, perché non vuole, perché non è pronta. Perché forse nemmeno più i matrimoni, in questo mondo, possono mettere fine a una storia e farne cominciare un'altra.
Questa Regina decide che sposarsi sembra "una cosa inverosimile e oltremodo definitiva" e poi pensa anche che il matrimonio rappresenta "la fine della sua vita, se la vita è il tempo delle scelte".
Di solito è il protagonista uomo che ha paura di mettere su famiglia, avere figli e tutto il resto. Qui invece no. E infatti questa Biancaneve rinnovata, regina di un enorme regno, molla tutto e si fa artefice del proprio destino. Addio alle sciocche femminucce che vedono come massima aspettativa della loro esistenza l'accasarsi con il primo che baciano per metterci su famiglia!
Il finale è con un mesto lieto fine, ma che promette anche un seguito (che non so se andrà mai in porto).
Ho deciso di non parlarvi degli altri personaggi perché trovo molto complicato descriverli senza spoiler, e questo libro non merita spoiler.
Penso proprio che dobbiate leggervelo.
Il colpo di scena c'è, e, vuoi perché ieri sera stavo morta di sonno, vuoi perché parto prevenuta e amo quasi tutto quello che fa Gaiman, credo proprio che sia costruito in una maniera impeccabile.

A chi lo consiglio
A tutte quelle persone che amano ancora le fiabe, a tutti quelli che si sono appassionati a quella cagata di Once Upon a Time e che decidono di leggere qualcosa di fatto meglio. A chi ama Neil Gaiman e ha adorato quasi tutti i suoi lavori. Ai genitori coraggiosi che vogliono dare ai loro figli dei modelli diversi a cui ispirarsi.

A chi non lo consiglio
Agli omofobi che si scandalizzano per uno stupido bacio lesbo. A chi pensa che sia già stato detto tutto sulle favole. A chi non sa più leggere libri per ragazzi.


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